Messaggio del 25 novembre 2004
Cari figli, in questo tempo vi invito tutti a pregare per le mie intenzioni.In modo particolare, figlioli, pregate per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio e non cercano Dio Salvatore.Siate voi, figlioli, le mie mani tese; con il vostro esempio avvicinateli al mio cuore e al cuore di mio Figlio. Dio vi ricompenserà con grazie e ogni benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggio del 25 giugno 2009
Cari figli, gioite con me, convertitevi nella gioia e ringraziate Dio per il dono della mia presenza in mezzo a voi. Pregate che nei vostri cuori Dio sia al centro della vostra vita e testimoniate con la vostra vita, figlioli, affinchè ogni creatura possa sentire l’amore di Dio. Siate le mie mani tese per ogni creatura, affinchè ognuna si avvicini al Dio dell’amore. Io vi benedico con la materna benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggio del 25 novembre 2009
Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinchè l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli, siate le mie mani tese, mani d’amore per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede e speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Da quando la Vergine SS. ha dato grande efficacia al Rosario,

non c'è problema né materiale né spirituale che non si possa risolvere con il S.Rosario e con i nostri sacrifici.
..E' l'arma più potente con cui possiamo difenderci in battaglia
Suor Lucia, veggente di Fatima

festa

domenica 10 luglio 2011

Posso sposare un non-credente? (Parte seconda)

Nozze senza fede
«Padre, mi dovrei sposare», gli dice dopo la con­fessione una penitente.
«Lui è religioso?» obbietta Padre Pio. Tratta la conclusione dalla incertezza della donna, continua: «Si vada a sposare una russa, non te».
Molte testimonianze ci dicono la premura del Padre di illuminare, attraverso consigli e richiami, i giovani che si ponevano dinanzi al progetto matrimonio. Questo per P. Pio andava inserito innanzitutto in un disegno di provvidenza che Dio ha su ciascuno dei suoi figli. Non approvava quindi la fretta di trovarsi a tutti i costi l’anima gemella.

Diceva il Santo a L. P.: “Ti devi mettere in mente che il Signore ti vuole bene più di quanto tu non vuoi a te stessa. Se vuole che tu prenda la via del matrimonio, sa dove abiti e ti verrà a cercare”.
  • Il Padre, che naturalmente non ammetteva il coinvolgimento passionale dei rapporti prematrimoniali, aveva ammonito: “Andateci piano, non trascendete in modo che, se il Signore non vi avesse fatto l’uno per l’altro, non abbiate a soffrirne”.
  • Il Padre metteva la preghiera al primo posto per la preparazione del matrimonio, ma anche per la sua custodia. Una giovane signora si confessò da lui nel 1962. Terminata l’accusa dei peccati, P. Pio le assegnò la penitenza e poi le disse: “Devi chiuderti nel silenzio della preghiera e salverai il tuo matrimonio”.
  • Una cosa che faceva soffrire il cuore di padre del nostro Santo era la rottura del vincolo matrimoniale mediante il divorzio, contro il quale si scagliava con violenza inaudita. Diceva: “Il divorzio è il passaporto per l’inferno”. Troppa importanza egli dava all’istituto della famiglia per ammetterne tanto facilmente il naufragio.
TESTIMONIANZA DI UN FIDANZAMENTO E MATRIMONIO CRISTIANO: S.GIANNA BERETTA MOLLA E PIETRO MOLLA.
"Le lettere che Gianna mi ha scritto durante il periodo del nostro fidanzamento", ricorda Pietro Molla, "esprimono tutto l’entusiasmo, i progetti e le attese di una fidanzata ricolma di gioia. Sono ventate bellissime, di un amore straripante d’affettuosità e di tenerezza, sono un invito a godere il dono della vita e le meraviglie del creato, a vivere la fede con gioia e con fiducia nella Provvidenza.
Sono lettere limpidissime, di progettazione dell’avvenire sugli orizzonti di quell’amore che non sente Dio come un intruso, ma lo desidera presente.
Per Gianna, la fede non diminuisce e non fa ombra all’espansività e alla spontaneità dell’amore, anzi lo eleva, lo rende più intenso e attraente.
Gianna era certa che l’amore, ogni forma d’amore, proviene da Dio, è partecipazione all’amore di Dio, è dono di Dio.
Il suo continuo richiamarsi a Dio, anche nelle lettere che mi scrisse dopo il nostro matrimonio e la nascita dei nostri figli, al Suo aiuto e alla Sua benedizione, alla fiducia in Lui, al nostro dovere di esserGli riconoscente, mi hanno confermato quanto radicata fosse in Lei la fede e quanto profondo fosse il suo spirito di preghiera."

Il 21 febbraio 1955 Gianna scrive a Pietro:
"…Vorrei proprio farti felice ed essere quella che tu desideri: buona, comprensiva e pronta ai sacrifici che la vita ci chiederà."…  "Ora ci sei tu, a cui già voglio bene ed intendo donarmi per formare una famiglia veramente cristiana."…... ...

L’11 marzo scrive:
"…Pietro, potessi dirti tutto ciò che sento per te! ma non sono capace - supplisci tu. Il Signore proprio mi ha voluto bene - tu sei l’uomo che desideravo incontrare, ma non ti nego che più volte mi chiedo: "sarò io degna di lui?" Sì, di te, Pietro, perchè mi sento così un nulla, così capace di niente, che pur desiderando grandemente di farti felice, temo di non riuscirvi. E allora prego così il Signore: "Signore, tu che vedi i miei sentimenti e la mia buona volontà, rimediaci tu e aiutami a diventare una sposa e una madre come Tu vuoi e penso che anche Pietro lo desideri". Va bene così, Pietro?
Con tanto tanto affetto ti saluto          Tua Gianna."

Il 23 marzo, scrive da Sestrière:
"Carissimo Pietro, …è meraviglioso, quando si è in alto in alto, con un cielo sereno, la neve bianchissima, come si gode e si loda Iddio.
Pietro, tu già lo sai, mi sento così felice quando sono a contatto con la natura così bella, che passerei delle ore in sua contemplazione."………

Il 9 aprile, Gianna scrive:
"… Pietro carissimo, tu sai che è mio desiderio vederti e saperti felice; dimmi come dovrei essere e ciò che dovrei fare per renderti tale.
Ho tanta fiducia nel Signore e son certa che mi aiuterà ad essere la tua degna sposa.
Mi piace spesso meditare il brano dell’Epistola della Messa di S. Anna - "La donna forte chi la troverà?…… Il cuore di suo marito può confidare in lei… non gli farà che bene, né mai gli recherà danno, per tutto il tempo della vita" ecc -
Pietro, potessi essere per te la donna forte del Vangelo! Invece mi pare e mi sento debole. Vuol dire che mi appoggerò al tuo braccio forte. Mi sento così sicura vicino a te!"………
"In realtà", ricorda Pietro,  "è stata, da subito, una donna forte. L’ho chiamata ad abitare nella villetta entro il recinto degli stabilimenti di cui ero direttore e il suo sì è stato pronto. E quando, nel triennio 1956-1957-1958, scioperi prolungati e molto pesanti le hanno fatto condividere in diretta preoccupazioni e amarezze, non mi ha mai chiesto di cambiare casa; sapeva che questa residenza facilitava l’adempimento dei miei compiti e delle mie responsabilità.

Il 18 aprile:
"…Già lo sapevo che tu mi volevi tanto bene, ma l’avermelo oggi confermato nella tua lettera, mi hai riempito il cuore di gioia.
Pensa però Pietro, il Signore ci ha fatto questa grande grazia, come dovremo sempre essergli riconoscenti!". ………

Il 10 giugno:
"… Ti amo tanto tanto Pietro, e mi sei sempre presente, cominciando dal mattino quando durante la S. Messa, all’Offertorio, offro con il mio, il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze e poi durante tutta la giornata fino alla sera." ………

Il 4 settembre:
"…Mancano solo venti giorni e poi sono…Gianna Molla! Che diresti, se per prepararci spiritualmente a ricevere questo Sacramento facessimo un triduo? Nei giorni 21 - 22 - 23 S. Messa e S. Comunione, tu a Ponte Nuovo, io nel Santuario dell’Assunta. La Madonna unirà le nostre preghiere, desideri, e poiché l’unione fa la forza, Gesù non può non ascoltarci ed aiutarci. Sono certa che dirai di sì, e ti ringrazio." ………

"Nella comunione di vita e di amore della nostra famiglia, che la nascita dei figli rendeva ancora più ampia e impegnativa", ricorda ancora Pietro Molla, "Gianna si sentì sempre pienamente appagata. Le sue bellissime lettere lo confermano, e ogniqualvolta mi capita di rileggerle, si rinnovano in me l’emozione e la commozione."

"…Quello che emerge dalla lettura delle lettere di Gianna è un genuino quadretto di "vita familiare secondo il Vangelo". Come tale, si fonda sul presupposto che la scelta e la vita matrimoniale è grazia e vocazione; trova nel matrimonio il fondamento, il paradigma e il modello di tutta l’esperienza di coppia e di famiglia; si esprime attraverso una vita di fede, di dialogo con Dio, di servizio all’uomo.
Così è stato per Gianna, donna testimone del Vangelo come sposa e madre, che anche nella vita coniugale ha riconosciuto in Gesù il suo riferimento privilegiato…
Le Lettere al marito sono una testimonianza preziosa di spiritualità coniugale e familiare, come autentico cammino di santità: una spiritualità – come ricorda il Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia – "fondata sul sacramento del matrimonio e continuamente alimentata e plasmata dall’Eucaristia", che "si attua e si esprime non al di fuori della vita coniugale e familiare, ma all’interno di essa, attraverso la realtà e gli impegni quotidiani che la caratterizzano, nella fedeltà a tutte le esigenze dell’amore coniugale e familiare e nella loro gioiosa attuazione"(n. 112)... Carlo Maria card. Martini

(Prefazione al libro: "Gianna Beretta Molla. Il tuo grande amore mi aiuterà a essere forte. Lettere al marito". A cura di Elio Guerriero. Edizioni San Paolo, Milano, 1999)

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