"In un angolo vedo Giuseppe. Parla con un vecchietto rubizzo. Giuseppe è sui trent'anni. Un bell'uomo dai capelli corti e ricci, di un castagno morato come è la barba e i baffi che ombreggiano il bel mento e salgono verso le gote brune rosse, non olivastre come in altri bruni. Ha occhi scuri, buoni e profondi, seri molto, direi quasi un poco tristi. Però quando sorride, come fa ora, divengono lieti e giovanili. E' tutto vestito di marrone chiaro, molto semplice ma molto ordinato(...).
Uscite tutti ora, resti Giuseppe. E tu Zaccaria parente, conduci la sposa".
Giuseppe sta tutto umile presso il maestoso sacerdote. Un silenzio e poi questo gli dice:"Maria ha da dirti un suo voto. Tu aiuta la sua timidezza. Sii buono con la buona". " Metterò la mia virilità al suo al suo servizio e nessun sacrificio mi peserà per Lei, siine certo".
Entra Maria con Zaccaria e Anna di Fanuel. "Vieni Maria , ecco lo sposo che Dio ti destina. E' Giuseppe di Nazareth. Tornerai perciò alla tua città. Ora vi lascio. Dio vi dia la sua benedizione. Il Signore vi guardi e vi benedica, mostri a voi la Sua Faccia e abbia pietà di voi sempre. Rivolga a voi il Suo Volto e vi dia pace".
Escono tutti, i due promessi sono uno di fronte all'altra. Maria tutta rossa sta a capo chino. Giuseppe pure colorito, l'osserva e cerca le parole da dire per prime. Le trova e finalmente un sorriso lo illumina.(...)
Sono vecchio io Maria. Quando tu sei nata, già facevo i primi lavori. Lavoravo già...Chi me lo avesse detto che ti avrei avuta sposa! Forse sarebbero morti più lieti i tuoi, perché mi erano amici. Ho seppellito tuo padre piangendo con cuore sincero, perché mi era maestro buono nella vita".
Maria alza piano piano il viso, rinfrancandosi sempre più, sentendo che Giuseppe dice del padre e gli dice :"Grazie Giuseppe". Un grazie timido e soave.
Giuseppe prende fra la sua corte e forti mani da legnaiolo la manina da gelsomino e la carezza con un affetto che vuole sempre più rassicurare. Forse attende altre parole. Ma Maria tace di nuovo.(..)
Guarda questo è un ramo di mandorlo che sta contro la casa. Ho voluto cogliere questo...-si entra da ogni dove dalla siepe rovinata, ma ora la rifarò solida e forte- Ho voluto cogliere questo pensando che se fossi stato prescelto-non lo speravo perché sono nazareo ed ho ubbidito per ordine del sacerdote, non per desiderio di nozze-pensando dicevo, che tu avresti avuto gioia ad avere una cosa del tuo giardino. Eccotelo Maria . Con esso ti dono il mio cuore, che come esso è fiorito sino ad ora solo per il Signore, ed ora fiorisce per te sposa mia". Maria prende il ramo. E' commossa e guarda Giuseppe con un viso sempre più sicuro e radioso. Si sente sicura di Lui. Quando poi dice sono nazareo, il suo volto si fa tutto luminoso ed ella si fa coraggio. "Io pure sono tutta di Dio, Giuseppe, non so se il Sommo Sacerdote te lo ha detto..." "Mi ha detto solo che sei buona e pura e che hai da dirmi un tuo voto e d'esser buono con te. Parla Maria il tuo Giuseppe vuol farti felice in ogni tuo desiderio. Non t'amo con la carne. Ti amo con lo spirito mio, santa fanciulla che Dio mi dona! Vedi in me un padre e un fratello, oltre che uno sposo. E come padre confidati e come fratello affidati".
"Fin dall'infanzia mi sono consacrata al Signore. So che questo non si fa in Israele. Ma io sentivo una voce chiedermi la mia verginità in sacrificio d'amore per l'avvento del Messia. Da tanto Israele l'attende!... Non è troppo rinunciare per questo alla gioia d'esser madre!"
Giuseppe la guarda fissamente come volesse leggerle nel cuore, poi prende le due manine e dice:"Ed io unirò il mio sacrificio al tuo ed ameremo tanto con la nostra castità l'Eterno che Egli darà più presto alla terra il Salvatore, permettendoci di vedere la Sua Luce splendere nel mondo;vieni Maria andiamo davanti alla Sua casa e giuriamo di amarci come angeli fra loro. Poi andrò a Nazareth per preparare tutto per te, nella tua casa se ami andare in quella, altrove se desideri altrove.(...)"
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